Come faccio a sapere se ho la Vulvodinia?

Potresti avere vulvodinia se:

  • hai bruciore o prurito alla vulva
  • hai una sensazione di scarica elettrica vulvare
  • hai dolore ai rapporti
  • hai rossore alla vulva
  • hai sensibilità o dolore al clitoride
  • hai fatto numerose visite e ti hanno detto che non hai nulla (tutto nella tua testa)
 

Sintomi della vulvodinia

Vulvodinia è una malattia caratterizzata da un disturbo o bruciore vulvare in assenza di patologie visibili o clinicamente rilevabili. Gli esami batteriologici risultano negativi, alla vista non si apprezzano alterazioni, ma la donna sta male.

I sintomi della vulvodinia più spesso riportati sono:

  • bruciore intimo esterno o interno,
  • sensazione di punture di spilli,
  • irritazione, prurito,
  • sensazione di gonfiore e arrossamento nella vulva.

Il dolore in una prima fase della malattia può essere provocato dai rapporti sessuali (dispareunia), visite ginecologiche, dall’attività fisica. In una fase più avanzata può diventare costante o intermittente, tendendo a peggiorare nelle fasi precedenti il ciclo mestruale.

Nella maggior parte dei casi la vulva ha un aspetto normale e gli esami di laboratorio risultano negativi. A volte si sovrappongono infezioni urinarie e genitali ma i sintomi della vulvodinia non si risolvono con le normali terapie antibatteriche e antimicotiche. Sovente a causa di questa condizione le donne effettuano molteplici visite, consultando diversi professionisti prima di giungere alla diagnosi.

La vulvodinia è un dolore vulvare di tipo neuropatico, ovvero è il sistema nervoso ad essere infiammato. sebbene la vulva “stia bene” e non abbia alterazioni, le terminazioni nervose trasmettono erroneamente il segnale del dolore anche in assenza di un danno.  Il dolore provoca  contrazione dei muscoli della zona genitale (pavimento pelvico) provocando ipertono dell’area, che causa a sua volta dolore e alimenta ulteriormente la patologia neurologica in un circolo vizioso senza fine.

La vulvodinia è una malattia di origine fisica che non deve essere confusa con il vaginismo, il quale provoca reazioni fisiche dovute a stimoli di natura psicologica.

Gruppo di Ascolto Vulvodinia

GAV gruppo ascolto vulvodinia, un gruppo di aiuto ideato dall'ostetrica Alessandra Marchi, offre incontri mensili in presenza e online e un supporto quotidiano attraverso un gruppo facebook riservato alle iscritte.

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Come curare la Vulvodinia?

La cura della vulvodinia consiste nel trattamento dei principali fattori che la scatenano. Di conseguenza non esiste un unico tipo di terapia valido per tutte le donne ma la scelta dei trattamenti varia in base all’anamnesi della singola persona e alle reali esigenze della paziente.

L’approccio terapeutico per la cura della Vulvodinia che propongo è multimodale e personalizzato, con principi che agiscono su vari fronti.

Nel corso del primo appuntamento si individua il percorso più adatto al tuo caso; le sedute avranno successivamente cadenza settimanale.

La terapia della Vulvodinia include manipolazioni, esercizi terapeutici, la discussione delle misure igienico comportamentali e in casi selezionati l’utilizzo del biofeedback e dell’elettrostimolazione con funzione antalgica. L’obiettivo del trattamento di riabilitazione del pavimento pelvico consiste nel normalizzare il tono muscolare e aumentare l’elasticità dei tessuti, desensibilizzare l’area vestibolare consigliando anche opportuni prodotti naturali.

Nel corso delle prime sedute ti spiegherò la relazione esistente tra i tuoi sintomi e la componente muscolare del pavimento pelvico, e insieme eseguiremo degli esercizi di respirazione e Kegel reverse che favoriscono il rilassamento muscolare.

Per la terapia manuale utilizzo il metodo Standford per trattare i trigger e i trigger e i tender point, desensibilizzare l’area dolente e massaggio di Thiele. Ti insegnerò l’automassaggio, tecnica che dovrai praticare con regolarità a casa.

In alcuni casi potrei inserire nel percorso terapeutico l’utilizzo del biofeedback elettromiografico, tecnica assolutamente indolore che permette di vedere sul monitor di un computer l’azione muscolare del tuo pavimento pelvico, per aiutarti ad imparare a controllare la muscolatura pelvica, riducendo progressivamente l’ipertono.

In casi selezionati al termine della seduta potrà essere applicata elettrostimolazione TENS, allo scopo di ridurre il dolore e stimolare la produzione di sostanze endogene a scopo analgesico o elettrostimolazione a scopo miorilassante.

Il trattamento multidisciplinare della vulvodinia potrà prevedere l’utilizzo di farmaci o sedute sessuologiche. Nel caso si rendano necessari questi interventi verrai indirizzata da professionisti di fiducia con i quali c’è collaborazione e dialogo.

Nella sede di Torino è presente un osteopata e vengono tenuti dei corsi di Hatha Yoga. In alcuni casi potrò consigliarti di usufruire di questi servizi.

 

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Cos’è la vulvodinia

L’International Society for The Study of Vulvar Disease descrive la vulvodinia come ”dolore vulvare, spesso descritto come dolore urente, in assenza di rilevanti reperti all’ispezione vulvare, o patologia neurologica specifica rilevabile clinicamente.

Le donne affette da vulvodinia lamentano delle sensazioni di bruciore, dolore, fastidio e disagio vulvare e questo dolore ha un forte impatto sulla qualità di vita, sulla salute sessuale e sul benessere psicologico.

 

Cause della vulvodinia

La vulvodinia ha origine da una sensibilizzazione del sistema nervoso periferico e centrale, sviluppato a seguito di un evento scatenante, che può essere di natura psichica o fisica.  

Tra i fattori scatenanti la vulvodinia ricordiamo: precedenti infezioni vaginali, candidosi ricorrenti, parto con lacerazioni o episiotomia, lesioni o irritazioni ai nervi che circondano la regione vulvare, allergie o ipersensibilità localizzata della pelle e sbalzi ormonali.   Abusi sessuali e traumi involontari possono rappresentare fattori di rischio per lo sviluppo di dolore vulvare, ma nella maggior parte dei casi non sono da considerarsi  cause specifiche.

 

Come si diagnostica la Vulvodinia

Vulvodinia è una diagnosi di esclusione: alle donne con dolore vulvare, in cui non è riconosciuta una patologia infettiva, infiammatoria, neoplastica o neurologica, si diagnostica vulvodinia. Per la valutazione della sensibilità della vulva agli stimoli tattili si utilizza lo swab-test, che consiste nell’esercitare una lieve pressione sul vestibolo vulvare con un bastoncino cotonato. Il test risulta positivo alla vulvodinia se questa azione provoca disagio o dolore severo nella paziente.

 

Vulvodonia e gravidanza

 

Vulvodinia e flora batterica vaginale

 

Pubblicazioni

Alessandra Marchi, Trattamento riabilitativo combinato nella vestibolodinia provocata: dati preliminari. Dagli atti del Congresso Nazionale S.I.I.V. Società Italiana Interdisciplinare di Vulvologia 2014.

Alessandra Marchi, La vulvodinia dal punto di vista riabilitativo.